Trekking: come vestirsi e cosa non dimenticare
Il contatto con la natura, lo sforzo fisico fino alla conquista della vetta, l’aria incontaminata, la compagnia degli amici: sono moltissimi i motivi per cui il trekking raccoglie sempre più seguaci. Se si è alle prime armi, però, è importante scegliere con cura l’abbigliamento giusto perché si potrebbe andare incontro a spiacevoli inconvenienti.
Cominciamo dalle scarpe: naturalmente non è assolutamente la stessa cosa passeggiare per le montagne con le scarpe da tennis. La caviglia ha bisogno di restare ben rigida e inoltre la suola deve fare aderenza a diversi tipi di superficie.
Proprio per questo motivo presenta delle scanalature e, con grande gioia di chi si occupa della casa, è bene lasciare gli scarponcini sul pianerottolo prima di rientrare in quanto è matematico che si riempiranno di terra. Un altro errore particolarmente comune è quello di acquistare le scarpe senza provarle e metterle per la prima volta per fare lunghe passeggiate.
Esse devono adattarsi bene al piede, devono risultare di mezzo numero in più rispetto a quelle che siamo abituati a portare e devono lasciare il giusto spazio anche a un eventuale calzettone. Le calze, del resto, sono un elemento fondamentale dell’abbigliamento da trekking perché devono assorbire bene il sudore ma allo stesso tempo non essere lente ma avvolgere bene il piede.
Non appena cominciano a scivolare, insomma, si crea il rischio di bolle d’acqua che va assolutamente evitato. Non solo perché sono dolorose ma anche perché finiremmo per avere grosse difficoltà a scendere dalla montagna. Molte volte si vedono immagini di persone felici che fanno trekking in pantaloncini, il che di solito è l’abbigliamento più comodo, ma bisogna programmare bene l’itinerario del giorno prima di fare questa scelta.
Pantaloncini sono infatti la soluzione ideale per chi cammina su sentieri ben tracciati e non ha intenzione di effettuare ne scorciatoie ne “fuoripista” per utilizzare un termine tipico del gergo sciistico. Se si vuole andare all’avventura, insomma, è bene utilizzare pantaloni lunghi anche se fa piuttosto caldo perché non solo gli insetti sono sempre in agguato ma ci si potrebbe ferire con rovi e arbusti.
Ma non solo, ci sono altri due pericoli: le ortiche e le vipere. Quanto alle prime gli esperti di montagna avranno sicuramente imparato a riconoscerle ma capita sempre di essere distratti e di finirvi in mezzo. Quanto alle vipere, il rischio di essere morsi è sicuramente meno probabile ma di certo se avremmo i pantaloni lunghi il morso sarò molto meno forte.
Per chi vuole essere super attrezzato anche se è alle prime armi, esistono particolari pantaloni da trekking lunghi che però, all’occorrenza, posso diventare corti. Con dei bottoni o con delle cerniere, infatti, la parte inferiore si stacca. Una soluzione pratica e veloce apprezzata da molti di coloro che non sanno mai scegliere in anticipo tra pantaloni lunghi o corti ovvero tra itinerario tracciato o sentieri all’avventura.
Ci sono altri tre o quattro elementi che non devono mai mancare per fare trekking e sono: un cappello perché il sole può essere davvero cocente, un k-way perché in montagna il tempo cambia repentinamente, uno zainetto in cui riporre tutto l’occorrente e degli occhiali da sole.