Trekking: come preparare lo zaino perfetto
Chi fa trekking da anni lo sa: preparare bene lo zaino è il primo passo per vivere una giornata perfetta nella natura. La regola è lasciare a casa tutto il superfluo e inserire solo quanto potrebbe servirci tra praterie, ghiaioni e vallate.
Anche la scelta dello zaino in sé è molto importante in quanto deve essere comodo per dare il massimo del conforto alla schiena che tra pietre, strade dissestate e salite sarà sottoposta a enormi stimoli.
Spalline larghe e una cintura in vita sono l’ideale per lunghe passeggiate sui monti. Guai, inoltre, a riempire lo zaino di cose inutili perché poi portare un simile fardello su salite che possono durare anche ore sarà insostenibile.
Quindi la regola è uno zaino leggero, con tanta acqua: man mano che la berrete il fardello si alleggerirà poi al rifugio farete di nuovo scorta ma poi la discesa sarà una passeggiata.
Altri strumenti utili sono inoltre la bussola, anche se bisogna essere piuttosto esperti per orientarsi con tale strumento in alta montagna, una cartina e qualche barattolino.
Perché? Perché non c’è gusto a scalare una vetta se poi si torna a mani vuote. Con l’ausilio di un barattolino potremo invece tornare a casa con il pieno di frutti di bosco o bacche.
Mai toccarle, però, se non si conoscono alla perfezione in quanto potremmo andare incontro a bruttissimi mal di pancia. Per i classici come mirtilli, lamponi, more o fragoline di bosco di solito non ci sono particolari problemi ma se avete dubbi portate con voi un libretto di quelli tascabili (internet ovviamente non prenderà dunque non fate affidamento sul telefono a meno che non lo usiate per scaricare un opuscolo in pdf da consultare anche offline).
Una o due buste in plastica possono sempre essere utili ma non le utilizzate per raccogliere funghi, per i quali de resto ci vuole una licenza specifica, in quanto impedirete la caduta delle spore che è invece fondamentale per la nascita di nuovi esemplari.
Un’altra cosa particolarmente utile sono i calzini di ricambio. Dopo una grossa salita saranno molto sudati ma vi potrebbe anche capitare di finire per esempio in un fiume e poi proseguire il tragitto con i piedi bagnati potrebbe essere un bel problema.
Il minimo che vi potrebbe capitare e di ritrovarvi con delle enormi e dolorosissime bolle d’acqua. Insomma, pesano poco e non occupano quasi spazio quindi sì ai calzini nello zaino assieme, naturalmente, al k-way perché in montagna il tempo è soggetto a cambiamenti repentini, a un cappellino e a degli occhiali da sole.
Anche se l’obiettivo è quello di pranzare in un rifugio è sempre bene portarsi qualche panino o qualche piccola scorta di cibo perché, dopo tanto sforzo, potremmo accusare un calo di zuccheri oppure perché semplicemente potremmo sbagliare strada e non arrivare nei tempi previsti a destinazione.
Quindi un po’ di cibo e tanta acqua sono elementi che non devono mancare mai nello zaino. Da non dimenticare, infine, la cartina, un coltellino svizzero e una macchina fotografica (naturalmente va bene anche lo smartphone) perché certi panorami mozzafiato e certe specie floreali meritano di essere immortalate.